Alcuni punti chiave della nostra nuova rubrica dedicata all’educazione digitale
di Anna Caruso e Valentina Rossetto
Sei sempre attaccato a quel telefonino. Ecco una delle frasi più dette (o urlate) negli ultimi vent’anni da qualsiasi genitore.
È innegabile che il cellulare stia diventando sempre di più il prolungamento delle nostre mani, che abbiamo sempre un computer o tablet nello zaino: siamo sempre connessi.
Le connessioni a cui si fa riferimento, però, non sono interpersonali, o almeno non nel senso fisico del termine. Ormai i collegamenti con gli amici, i colleghi, i familiari lontani, si rafforzano tramite l’uso di dispositivi tecnologici ed una rete internet.
Per non parlare delle connessioni necessarie per accedere a servizi e opportunità offerte ai cittadini dallo Stato.
Allo stesso modo si sono visti risultati positivi grazie al coinvolgimento della tecnologia in diversi settori della nostra vita quotidiana, dalle pratiche online all’educazione, dai sistemi di sorveglianza alla comunicazione, dall’accesso a informazioni e risorse alla condivisione di iniziative.
Gli eventi recenti, del resto, ne hanno esaltano aspetti positivi e negativi, e in alcuni momenti l’affidarsi al digitale è risultata essere quasi l’unica strada percorribile e per certi aspetti salvifica.
Lo scopo di questa rubrica è quindi quello di presentare entrambe le facce di questa medaglia, gli aspetti positivi, e quelli da migliorare – se non da correggere radicalmente.
Tutto questo avverrà in diverse uscite e tramite modalità differenti. Vi forniremo gli estratti di interviste esclusive, consigli di lettura e di visione, pareri di esperti e un glossario di base, per avere un assaggio di quella che viene chiamata “digital literacy”.