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Esame di Stato, non ci mancherai: le lauree abilitanti, nuovo motore di accessibilità

Si sente tanto parlare dell’abolizione dell’Esame di Stato, e in particolare di quello di medicina. Ma di che cosa si tratta esattamente, chi sono i diretti interessati e cosa cambia per queste categorie professionali? Cerchiamo di fare chiarezza.

Innanzitutto non stiamo parlando dell’esame di maturità (a sua volta detto “esame di Stato”), ma di una prova per l’abilitazione all’esercizio di determinate professioni, in genere sostenuta dopo aver accumulato sufficienti crediti in un apposito periodo di tirocinio. Il suo superamento permette di iscriversi all’eventuale Ordine professionale e soprattutto di poter esercitare la propria professione in Italia (in altri Paesi le professioni regolamentate possono essere differenti, come i passaggi necessari per ottenere l’abilitazione; per chi fosse interessato ad approfondire o volesse esercitare in un Paese diverso, esiste un database europeo delle professioni regolamentate). 

Prima con l’avvento della pandemia e il problema della carenza di personale sanitario, e in un secondo momento con l’introduzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si è molto parlato di abolizione dell’Esame di Stato per l’esercizio di diverse professioni. In particolare, l’Esame di Stato è stato fatto coincidere con l’esame di laurea, e il tirocinio per l’abilitazione è stato inserito nel piano formativo universitario. Si può quindi parlare quindi di laurea abilitante quando il neolaureato può iscriversi all’albo dell’Ordine professionale non appena superato l’esame di laurea, non dovendo più attendere di partecipare alla successiva sessione d’Esame di Stato. 

Quali sono quindi le professioni per cui la laurea diventa abilitante? Nel 2020 era stato eliminato l’Esame di Stato di Medicina e Chirurgia; il neo-medico può quindi direttamente iscriversi all’Ordine professionale provinciale ed iniziare ad esercitare. Diventano inoltre abilitanti le lauree in Psicologia, Farmacia e Farmacia industriale, Odontoiatria e Protesi Dentaria, Medicina Veterinaria, le lauree magistrali in Chimica, Fisica e Biologia e i percorsi di laurea professionalizzanti in professioni tecniche per l’Edilizia e il Territorio, Tecniche Agrarie, Alimentari e Forestali, Tecniche Industriali e dell’Informazione.

Resta invece l’Esame di Stato tradizionale per le professioni di laurea giuridica-economica (avvocato, notaio, commercialista, revisore legale). Per esercitare queste professioni bisogna effettuare un tirocinio dopo l’acquisizione del titolo di studi universitario, e solo successivamente sarà possibile partecipare all’esame di Stato che, una volta superato, permette di iscriversi all’Ordine professionale e praticare la propria professione.

Rapidità, accessibilità, inclusività

Nella pratica, che cosa cambia nel percorso di un laureando in una delle facoltà che prevedono oggi la laurea abilitante? Fondamentalmente, un più rapido inserimento nel mondo del lavoro. Anticipando il tirocinio (chiamato Tirocinio Pratico Valutativo o TPV) a prima della laurea, si risparmiano mesi preziosi e si ha la possibilità di partecipare a gare o concorsi subito dopo il conseguimento del titolo. In questo modo, una laurea di cinque anni permette davvero di iniziare a praticare alla conclusione del percorso, e non dopo un ulteriore anno. Il risparmio è anche puramente monetario; il tirocinio post-laurea è quasi sempre non retribuito, rappresentando quindi mesi di dipendenza economica e di sacrifici che vanno ad aggiungersi al percorso del laureato. Oltre al fatto che per partecipare all’Esame di Stato bisogna versare una discreta somma di denaro al Ministero. 

Si fatica a vedere nell’abolizione dell’Esame di Stato – o, per essere più precisi, nella sua coincidenza con l’esame di laurea – una perdita di valore: in molti casi, la prova era un pro forma, una sorta di tassa da pagare per poter praticare, ma che non aggiunge nulla rispetto a quanto già fatto e appreso durante il percorso universitario. Personalmente, mi auguro che le modalità di svolgimento dell’Esame di Stato vengano presto modificate anche per altre facoltà, o che perlomeno i tirocini (soprattutto quelli effettuati da persone già in possesso di una laurea) vengano adeguatamente retribuiti.

Solo così questi percorsi di studio, sicuramente lunghi e difficili, saranno resi più accessibili, realizzando un primo passo in avanti nel garantire a tutti la possibilità di accedere ad alcune professioni che, purtroppo, appartengono ancora troppo spesso ad élite economiche ristrette.

Per approfondire:

LEGGE 8 novembre 2021, n. 163 (GU n.276 del 19-11-2021)

Pnrr e lauree: il punto sulla riforma delle abilitazioni professionali

Lauree abilitanti, Pittoni (Lega): “Traguardo in vista per il disegno di legge” – Orizzonte Scuola Notizie

www.unidformazione.com/lauree-abilitanti-quali-sono/

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