L’ultima notte prima degli esami: perché dal 2019 non potremo più chiamarla maturità

maturità

Il voto di maturità non serve a niente. Questo si sente ripetere a tutti i livelli, da ex studenti, famigliari, amici, a volte addirittura professori. Questa affermazione è già in partenza contraddetta da alcune (poche) opportunità che il voto stesso offre ai diplomati con valutazioni eccellenti: i 100 e lode sono premiati dal MIUR tramite inserimento in un Albo Eccellenze nazionale e con un assegno di 340 euro – un terzo della cifra stanziata dieci anni fa (Sole 24 Ore, 2017); molte università offrono l’esenzione dalla retta del primo anno per i diplomati con 100, e alcune banche (Unicredit, BNL…) offrono prestiti agevolati a studenti universitari che abbiano ottenuto un certo voto di maturità. Quindi no, non è vero che non serve a niente. Si tratta però di occasioni limitatissime, che vengono sfruttate da poche migliaia di studenti all’anno.

In compenso, tale voto non viene più richiesto dalle università in fase di ammissione, che non si fidano dei diversi criteri con cui i ragazzi sono valutati, variabili da una commissione all’altra e con scarsa coerenza territoriale. E lo fanno a buon titolo: che in Puglia ci siano il triplo dei diplomati con lode che ci sono in Lombardia ne è la dimostrazione (Corriere della Sera, 2017a). Ed anche il tentativo di identificare una causalità tra voto di maturità, successo professionale e autostima (Corriere della Sera, 2017b) risulta quantomeno debole: se è vero che un 100 ha più probabilità di trovare lavoro ed è più sicuro di sé rispetto ad un 60, resta da dimostrare se tale correlazione sia causale, o se invece un terzo motivo (ad esempio essere particolarmente performante) abbia causato sia un alto voto di maturità sia una alta autostima e un successo maggiore nella ricerca del lavoro. Tale ricerca considera inoltre solo i diplomati che hanno deciso di lavorare e non proseguire gli studi, e non dice se tale differenza è riscontrabile tra votazioni più vicine alla mediana. È effettivamente diverso diplomarsi con 75 o con 85? Forse dire che il voto di maturità non serve a niente è esagerato, ma pare plausibile che, al di là dei casi eccellenti, conti effettivamente poco.

Tuttavia, nonostante il voto conti poco, l’esame di maturità è fondamentale. È qui che spesso si scontra la logica grossolana di chi ritiene che, dato lo scarso significato della valutazione, l’esame vada abolito tout court (Corlazzoli, 2016). In estrema sintesi, l’esame di maturità è la prima occasione di sperimentare praticamente come funzionano le cose fuori dal contesto protetto della scuola dell’obbligo.  È fondamentale nel senso etimologico del termine, e non è un caso che nonostante la nuova denominazione (Esame di Stato) ci si riferisca ancora comunemente ad esso come maturità. Per la prima volta, un ragazzo è valutato da persone che non conosce e che non lo conoscono, tramite prove estremamente brevi (poche ore) rispetto al tempo necessario a prepararle (diversi anni).

Messa in questi termini, si può notare la similitudine tra lo studente alla maturità e l’atleta olimpico durante una gara, o il violinista durante un concerto. La costante è che, generalmente, si viene valutati in base ad un risultato e non in base alla preparazione. In tal senso è estremamente importante che la maturità rappresenti il 75% della valutazione finale, mentre la media scolastica del triennio solo il 25%. Può sembrare sbilanciato, ma rispecchia la dinamica extra scolastica. Un’azienda non assume il candidato più preparato, bensì quello che dimostra di essere più preparato. Allo stesso modo un professore universitario non valuta uno studente decine di volte durante l’anno, seguendone lo studio ed il progresso, ma solo una o due, senza conoscerlo, in base ad una prestazione. Per questo è propedeutica la pressione che il sistema scolastico impone agli studenti per quel mese alla fine del ciclo, anche se il voto finale conta poco. Anzi, proprio la scarsa importanza del voto finale permette agli studenti di essere ancora in un contesto protetto ma di provare per la prima volta cosa li aspetta nel mondo dei grandi. Iperbolicamente, la maturità è paragonabile alla pratica diffusa tra i pugili di rompersi il naso volontariamente prima del debutto: la prima volta fa più male e sanguina di più, quindi è meglio che non succeda durante un incontro.

In tal senso, le modifiche che il Decreto Legislativo 62/2017 (all’interno della riforma Buona Scuola) porteranno alla maturità a partire dal 2019 sono miopi. Si elimina la terza prova, il colloquio orale passa da 30 a 20 punti, e la media scolastica conta per il 40% del voto finale. Si avvicina l’esame di stato al modello più scolastico, dove si premia il percorso ed in base ad esso si leviga il voto finale. Si diminuisce la pressione dell’orale, dove oltre al peso ridimensionato si dovrà togliere spazio alle singole materie per una discussione dell’attività di alternanza scuola-lavoro, e con esso si diminuisce l’importanza della tesina, prima vera produzione personale degli studenti. Eliminando la terza prova si eliminano inoltre una buona parte delle incertezze dell’esame e si riduce la valutazione delle materie in essa comprese a pochi minuti durante l’orale, costringendo presumibilmente i professori ad affidarsi maggiormente al giudizio dei docenti interni ed al percorso scolastico dei ragazzi. Il voto finale, che continuerà a servire a poco, sarà più giusto, mentre l’esame tradirà la sua essenza ed il suo significato. Possiamo iniziare a chiamarlo Esame di Stato, con buona pace di Venditti che tra qualche anno non sarà più cantato ai balli di fine anno – e questo, forse, era ora che accadesse.

 

Fonti:

Corlazzoli, Alex (2016). Maturità? Inutile e costosa. Da abolire su “Il Fatto Quotidiano”. [Disponibile a: https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/27/maturita-inutile-e-costosa-da-abolire/2862859/].

Corriere della Sera (2017a). Maturità 2017, aumentano le lodi al Nord. Nuovo record in Puglia. [Disponibile a: https://www.corriere.it/scuola/maturita-2017/notizie/maturita-2017-aumentano-lodi-nord-nuovo-record-puglia-166db756-779a-11e7-84f5-f24a994b0580.shtml]

Corriere della Sera (2017b). Maturità 2017: quanto pesa il voto su stipendio, carriera e autostima. [Disponibile a: https://www.corriere.it/scuola/maturita-2017/notizie/maturita-2017-voto-finale-conta-eccome-trovare-lavoro-1adcd618-575c-11e7-b9c5-aab7de68b9cd.shtml].

DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 62. [Disponibile a: http://www.usrvenetodocumentazione.it/wp-content/uploads/2017/05/02_PALUMBO_D.LVO_62_2017_VALUTAZIONE_ESAMI.pdf]

Il Sole 24 Ore (2017). Bonus ai «100 e lode», questanno appena 340 euro a studente. [Disponibile a: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-09-26/bonus-100-e-lode-quest-anno-appena-340-euro-studente–175339.shtml?uuid=AErKv6ZC].

Immagine di copertina: fotogramma da Notte prima degli esami di Fausto Brizzi (2006).

[Immagine tratta da google immagini]

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.