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La maxi-guida di Education Around ai Rankings – Parte 1: i Global Rankings

Si è discusso in un articolo precedente della rilevanza dei ranking nel panorama universitario contemporaneo. Questi forse non sono in grado di valutare oggettivamente la qualità dell’offerta formativa di una determinata università, nè ambiscono a farlo, eppure riescono a classificare aspetti più quantificabili e non meno importanti: la qualità dei servizi, il tasso di impiego post laurea, il prestigio di un’università fuori dalle sue mura, il livello di internazionalizzazione, la qualità della sua ricerca… In sostanza, sono un fattore fondamentale da considerare nella scelta di una facoltà in cui iscriversi o trascorrere un periodo di studio (ad esempio tramite il progetto Erasmus+). Ma da dove partire?

I questo primo articolo tratteremo dei Global Rankings, ovvero le clssifiche non specifiche ad un settore che considerano università da tutto il mondo. Esistono 3 ranking principali con i quali è importante familiarizzare, che ora analizzeremo nel dettaglio.

1. Il QS Ranking

methodology infographic 2Il ranking della Quacquarelli Symonds (QS) è probabilmente il più popolare ed accreditato del mondo. Come si può notare dalla distribuzione del punteggio, dipende ampiamente (50%) dal giudizio che accademici e datori di lavoro di tutto il mondo hanno delle varie univeristà. Questo criterio, seppur scarsamente oggettivo in senso stretto, essendo basato su questionari compilati da decine di migliaia di persone rende il QS Ranking il miglior indicatore di prestigio a nostra disposizione. In altri termini, questa classifica indica in maniera abbastanza precisa quanto peso ha avere un certo nome sul curriculum. Per il quarto anno di fila l’MIT domina il ranking, che vede da anni ai vertici università note per i loro dipartimenti di scienze pure e soprattutto applicate (MIT, Stanford, CalTech, ETH, EPFL…). Ovviamente una classifica così generalista ha un grosso difetto: ha poi senso mettere nello stesso calderone il dipartimento di ingegneria di una università tedesca con quello di letteratura di una università giapponese? Per ovviare a questo problema, il ranking può essere diviso per disciplina, così da avere una ricerca più adatta ai propri interessi.

2. THE World University Ranking

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Come si può notare immediatamente dall’infografica, il ranking stilato dal magazine britannico Times of Higher Education (THE) è fortemente basato sulla ricerca (60%) ma non sacrifica per questo altri aspetti più soggettivi, come questionari sulla reputazione (33%, contando un 18% riferito a sua volta alla ricerca) o alla internazionalizzazione dell’ateneo (7.5%). Forse il ranking più equilibrato dei tre proposti, è dominato dai due colossi inglesi (Oxford e Cambridge) ma non presenta differenze sostanziali rispetto al QS. Ha una divisione per disciplina più scarsa, ma una interessante divisione regionale (Asia, Latin America, Brics & Emergin Economies, US Colleges).

3. ARWU

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L’Academic Ranking of World Universities, noto anche come Ranking di Shangai, è completamente basato sulla performance di un ateneo, dei suoi professori e dei suoi Alumni (gli ex studenti) in termini di ricerca. La struttura della sua metodologia penalizza fortemente le discipline umanistiche (e parzialmente economiche) a favore delle scienze pure e applicate. È indubbiamente una classifica molto utile da consultare per chiunque sia interessato alla ricerca nuda e cruda, ma – al di fuori della top 10 – presenta alcune anomalie rispetto agli altri ranking. Ad esempio, università molto importanti in ambito medico si trovano estremamente più in alto che in altre classifiche (Johns Hopkins #18, UC San Francisco #21, Karolinska Institute #44), mentre università specializzate nelle scienze sociali performano ampiamente peggio (King’s College #46, LSE #151-200, Georgetown #201-300). Valutazioni da prendere con le pinze.

Studiare i Global Rankings ha senso per avere un’idea generale del prestigio di cui le principali università godono, ma per orientare uno studente nella scelta di una destinazione sono altri gli indicatori più opportuni da consultare: i ranking regionali e quelli di settore, che verranno analizzati nei prossimi articoli della rubrica!

Per approfondire:

QS Ranking 2018

THE World University Ranking 2018

ARWU Ranking 2017

Immagine di copertina: https://www.chronicle.com/article/The-World-University-Rankings/141971

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