Lettera a me stesso, prima dell’Erasmus

E così ci siamo. Stai per partire. Professori, segreterie, burocrazia… tutto ancora così fresco ma già con la sensazione che stia per diventare un ricordo lontano, sostituito dal fiume di esperienze da cui verrai travolto.

Già sulla strada per il gate incontrerai una signora che ti chiederà di aiutarla col bagaglio: sarai talmente entusiasta per la partenza da raccontarle tutto quello che hai intenzione di fare in quei 5 mesi lontano. Ecco, aspetta almeno di essere arrivato – ci saranno decine di persone con quello stesso entusiasmo, con storie molto diverse dalla tua ma le cui strade in un modo o nell’altro avranno condotto in quello stesso luogo, in quello stesso momento. Non è incredibile? Capirai che non importa quale sia il vostro background, vi troverete tutti ad affrontare le stesse difficoltà e sarete felici di farvi forza assieme.

Trovare una stanza non sarà una passeggiata, ma il semplice fatto di buttarti nella ricerca, visitare appartamenti e conoscere proprietari e possibili coinquilini, parlando in una lingua non tua e a volte abbozzando parole e gesti, ti farà sentire più adulto di quanto non sia mai successo prima. Alla fine non troverai la stanza perfetta, ma ciò che mancherà lì troverai in molte altre case in cui passerai giornate e serate intere e da cui comincerai a scoprire cosa significhi quella frase che ti era sempre parsa bella, ma mai veramente tua: “la mia casa è il mondo”.

Cominceranno le lezioni, e finalmente potrai vedere metodi di insegnamento diversi dai tuoi, ma le lezioni che imparerai arriveranno anche e soprattutto da luoghi che non ti saresti mai aspettato prima. Chi avrebbe mai pensato che in quel viaggio in autobus, durato 13 ore e con un freddo che passava oltre qualsiasi felpa (breve nota: sì, passerai notti sulla spiaggia, in stazioni, camminando per le strade deserte e vedendo più albe di quanto non abbia mai fatto prima) avresti potuto scoprire cosa significa crescere in un paese che prima sapevi solo vagamente identificare sulla cartina?

Potrai imparare tanto da altre culture e sentirai quanto mai prima l’orgoglio della tua, di farla conoscere e confrontare come idee che ti sono sempre sembrate normali, in realtà vengano viste da altri punti di vista in altri paesi. Capirai quanto poco in realtá tu conosca molte sfumature delle regioni in cui hai sempre vissuto e ti appassionerai a imparare di piú per far conoscere i luoghi, lo sport, la storia, la cucina… A proposito: il cibo che davi per scontato verrà stravolto, ti innamorerai di ricette che non avevi mai provato e porterai avanti la tua crociata per far conoscere piatti che mangiavi sin da bambino (te lo dico ora: tutto quello che ti hanno sempre insegnato non è mai passato per la mente di molte persone, e pasta, pizza e quant’altro assumono significati del tutto nuovi per ogni persona che incontrerai).

In men che non si dica sarà Luglio e comincerai a chiederti come sia possibile tornare alla tua vita di prima: beh, ti posso dire che non potrai più tornarci. Perché non sarai tu stesso quello che eri prima, e non vedrai le cose allo stesso modo. Ma porta in giro tutto quello che hai ora dentro, non tenerlo solo per te: non finirai mai di conoscere cose nuove e se potrai anche solo trasmettere una minuscola parte di quello che hai vissuto… ne sarà valsa la pena, ancora di più.

Articolo a cura del Team Comunicazione di Erasmus Student Network – Italia

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