Investire sull’Istruzione: la metafora del pasticciere

In campagna elettorale non si è parlato di Istruzione, e lo stesso vale per questo periodo di accordi, proposte di alleanze e “contratti”. La domanda è: “perchè?”.  Cioè, siamo seri, l’Istruzione è un tema che attira consensi e smuove le masse; basti pensare a quanto la riforma della “Buona Scuola” sia stata discussa! Ma allora perchè la politica non affronta questo tema? Perchè i governi non attuano seri piani di investimento a lungo termine?

Pensate ad una pasticceria di provincia con un solo forno ed un solo dipendente, un anziano pasticciere. Il pasticciere, da più di 20 anni, sforna gustose torte al cioccolato. In città, invece, tante nuove pasticcerie hanno aperto, offrendo più varietà e torte più buone. I clienti del vecchio pasticcere iniziano a lamentarsi; ma il povero pasticcere, cosa può farci? E’ ormai vecchio e corsi di pasticceria non vuole farne; inoltre, non vuole spendere i suoi risparmi per comprare un nuovo forno. Così, decide di attuare una nuova strategia per far felici i suoi clienti: dare due torte al prezzo di una.

Le torte sono rappresentative del benessere di un paese; o meglio, della sua economia. Più la torta è grossa, più i cittadini stanno bene. Mettendo da parte questa implicazione – crescita economica = maggiore benessere dei cittadini -, su cui si può o meno essere d’accordo, una cosa è certa: il pasticcere della metafora non ha risolto il problema, l’ha solo posticipato. Anche volendo, il suo forno può produrre massimo un certo ammontare di torte al giorno e le sue capacità tecniche rimarranno sempre le stesse.

 

Nelle equazioni della moderna macroeconomia rientra un termine: “knowledge capital”, che potremmo tradurre con “capitale della conoscenza”. Il capitale della conoscenza è frutto del sistema educativo ed è composto da fattori quantitativi (accesso all’istruzione – il numero di forni) e qualitativi (le capacità tecniche del pasticcere). Questo “knowledge capital” è assolutamente necessario per fare in modo che un paese abbia una crescita economica, e quindi di benessere, sostenibile nel lungo termine (World Bank, 2016). Questo vuol dire che sì, ci può essere crescita economica mantenendo costante l’output del sistema educativo, ma questa può avvenire solo entro una certa soglia, dopodichè stazionerà.

Diamo ora risposta alle domande di inizio articolo. Possiamo forse biasimare l’aziano pasticciere per non aver investito i suoi risparmi in un nuovo forno? Tra poco andrà in pensione. Possiamo, invece, biasimarlo per non aver intrapreso un nuovo percorso di formazione? Chi gli assicurava che, nel mentre, tutti i suoi clienti non avrebbero cambiato pasticceria? Investire nel lungo termine è sempre faticoso, ed in politica lo è ancor di più. Significa, nella maggior parte dei casi, che a qualcun altro verranno attribitui i meriti di sforzi ed investimenti “intangibili” che, sul momento, non fanno altro che far discutere. La verità è che L’Istruzione è un tema troppo complesso, dove non ci sono verità. E’ troppo rischioso parlarne.  Forse, però, il problema è anche nostro. Accettiamo la torta omaggio e ce la facciamo andar bene. Quando il pasticciere andrà in pensione, diremo ai nostri figli di andare a prendere le torte in città, magari in Olanda.

Immagine : Main Street Nayk Ny di Ylli Haruni

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.